A lei sfugge il punto di partenza: per tradurre dall'inglese all'italiano, bisogna per lo meno avere una conoscenza quasi perfetta di quest'ultimo (e una conoscenza almeno buona dell'inglese). Lei (forse) conosce l'inglese, ma fa degli errori di lingua italiana sia come traduttrice che come (presunta) quality-checker (qualifica dalla quale dovrebbe tenersi bene alla larga, considerando che richiede una certa esperienza) da far venire i brividi; ma la cosa più curiosa è che vengono reiterati nonostante le segnalazioni, e questo suggerisce che ci siano dei problemi di fondo. Quindi, accetteremo critiche "costruttive" da lei quando sarà in grado di farne.
Quanto all'umiltà, le spiegherò una cosa: nel 99% dei casi, l'umiltà è un difetto, più che una virtù; se fossimo stati "umili", probabilmente il nostro team non esisterebbe neanche. La lascio con una citazione brillantissima di Voltaire (di cui forse avrà sentito parlare, a meno che non siano solo i social la sua fonte di cultura):
<<Io credo che l’umiltà sia la modestia dell’anima, in quanto la modestia esteriore è solo buona educazione. L’umiltà non può consistere nel negare a se stessi la superiorità che si può aver acquistata su qualche altro. Un buon medico non può nascondersi di saperne di più del suo ammalato in delirio; chi insegna astronomia deve ammettere di essere più colto dei suoi scolari; non può impedire a se stesso di crederlo, ma non deve neanche presumere di saper più di quello che sa. Essere umili non significa abbassarsi: l’umiltà è il correttivo dell’amor proprio, come la modestia è il correttivo dell’orgoglio.>>